30.03.21

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Bonus Pubblicità: in scadenza la presentazione delle domande

La recessione ha colpito tutti gli attori dell’economia: cittadini che temono di perdere – o hanno già perso – il posto di lavoro e riducono i consumi, imprese che per far fronte alle interruzioni dell’attività produttiva bloccano l’operatività, governi che vedono le entrate fiscali scendere e la spesa sanitaria salire con il conseguente deficit finanziario. Ma è indubbio che all’attuale momento di crisi farà seguito una ripresa dei consumi conseguente al lock down e al tanto auspicato Recovery Fund.

Ecco perché, proprio in questo momento, le aziende sono chiamate a programmare il futuro e cogliere le opportunità che si presenteranno sui mercati.

In tal senso, qualsiasi programmazione deve tenere conto del fatto che non sempre tagliare le spese è la soluzione più opportuna. La scelta migliore da intraprendere è, piuttosto, investire intelligentemente. Meglio ancora se in strumenti di visibilità, capaci di orientare le scelte dei consumatori in mercati in costante movimento.

E soprattutto in un momento economico così critico, le aziende devono programmare le proprie strategie di marketing e pubblicità al fine di acquisire nuovi spazi di mercato. Henry Ford, uno dei più grandi imprenditori del pianeta, riteneva che smettere di fare pubblicità per risparmiare soldi è come fermare l’orologio per risparmiare tempo. Steve Jobs ha ripetutamente utilizzato i periodi di recessione per rilanciare le proprie aziende, forte del fatto che investire in pubblicità in tempo di crisi è come mettere le ali mentre tutti precipitano.

E di ciò ne è convinto anche il Governo, che pur in un momento di crisi “investe” e fa investire in pubblicità che non solo paga, bensì adesso ripaga imprese, professionisti ed enti non commerciali.  Si è passati, infatti, dal decreto legge 50/2017, che agevolava esclusivamente gli investimenti incrementali, al decreto Cura Italia, che prevedeva un’agevolazione del 30% di tutti gli investimenti, per poi finire al decreto Rilancio, che in linea col suo appellativo, ha rilanciato l’iniziativa pubblicitaria.

Il decreto ha incrementato al 50% la misura del credito d’imposta sul totale degli investimenti effettuati su giornali cartacei e online, televisioni e radio su testate giornalistiche registrate al Tribunale che abbiano un direttore responsabile. Esclusa, quindi, la pubblicità su social, cartellonistica e grafica pubblicitaria.

Per l’accesso al beneficio dovrà presentarsi una domanda di prenotazione nel periodo compreso tra l’1 e il 31 marzo ed il Credito d’imposta potrà essere utilizzato in compensazione nel modello F24 nel rispetto dei limiti stabiliti dalla normativa europea sugli aiuti dei minimis.

Per effetto delle novità introdotte dalla legge n. 170 del 30 dicembre 2020, all’articolo 1, comma 608, il bonus pubblicità 2021 è così strutturato:

  • il credito d’imposta spettante è fissato nella misura unica del 50% del valore degli investimenti pubblicitari effettuati su giornali quotidiani e periodici, anche online;
  • il credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti su emittenti Tv e radio è invece fissato al 75% del valore incrementale.

Attenzione, però. La scadenza è vicinissima e le aziende interessate a nuove opportunità e ad aumentare le rispettive performance sui mercati devono premere sull’acceleratore per programmare le campagne pubblicitarie per il 2021.

 

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