27.06.24

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Bonus tende, zanzariere e persiane: agevolazioni anche per il 2024

L’estate 2024 si è fatta attendere, ma alla fine si è “dichiarata”, senza mezzi termini. Risulta, pertanto, interessante conoscere le agevolazioni per l’installazione di strutture che riparano dal sole, permettendo di risparmiare anche sugli impianti di condizionamento e non solo.

Parliamo del Bonus tende, zanzariere e persiane che ritorna anche nel 2024 e consiste in una detrazione Irpef o Ires del 50% per le spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera di schermature solari o chiusure tecniche mobili oscuranti.

L’acquisto deve comunque rientrare in un importo massimo di 60mila euro su singola abitazione, anche nel caso in cui le installazioni interessano diversi immobili, purchè il proprietario sia sempre lo stesso.

È possibile optare per uno sconto in fattura, per la detrazione Irpef con la restituzione in 10 anni del 50% della spesa con una rata di pari importo per ogni anno, per la cessione del credito d’imposta nei confronti di un soggetto terzo per il bonus tende da sole.

Come riporta il sito di ConfCommercio, le strutture che rientrano nell’agevolazione sono di due tipi: schermature solari (veneziane, tende a rullo, tende da sole, esterne a bracci pieghevoli o rotanti); chiusure oscuranti (persiane, avvolgibili, tapparelle) con certificazione CE, che possono essere combinate con vetrate o autonome.

Sono escluse dall’agevolazione le spese per le sostituzioni o le installazioni di singoli componenti (come accessori, motorini elettrici) e quelle per le riparazioni.

I BENEFICIARI. Possono fare richiesta di accesso all’agevolazioni i proprietari degli immobili nei quali è prevista l’installazione e, più nello specifico, i nudi proprietari; i titolari di un diritto di usufrutto, uso, abitazione o superficie; i locatari o comodatari, con il consenso del legittimo possessore; i soci di cooperative sia divise che indivise; gli imprenditori individuali e soggetti che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari) per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce; gli istituti autonomi per le case popolari per le spese sostenute per interventi realizzati su immobili di loro proprietà, adibiti a edilizia residenziale pubblica.

 

Fonte: confcommercio.it 
Foto di Luis Villasmil su Unsplash

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