01.07.24

Il Concordato preventivo biennale: benefici e criticità del nuovo “patto” con il Fisco

Il Concordato preventivo biennale (CPB) è un nuovo strumento legislativo introdotto, di recente, nel panorama fiscale italiano, che ha l’obiettivo di promuovere un elevato grado di compliance fiscale (conformità rispetto a una normativa, uno standard o a delle “buone pratiche”) tra imprese e lavoratori autonomi.

Introdotto con il Decreto Legislativo n. 13 del 12 febbraio 2024, il Concordato preventivo biennale vuole trasformare il rapporto tra contribuenti e fisco, favorendo una transizione verso un clima di collaborazione tra l’amministrazione finanziaria e gli stessi contribuenti.

Di seguito verranno trattate le sue caratteristiche, i requisiti, i benefici e le potenziali problematiche che questo nuovo istituto dovrà affrontare, cercando di mettere a fuoco le sue capacità innovative.

CARATTERISTICHE DEL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE. Il Concordato preventivo biennale si applica a imprese e lavoratori autonomi che adottano gli Indici sintetici di affidabilità (ISA) e ai contribuenti forfettari.

I redditi oggetto di proposta sono i redditi di lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arte o professioni (art.54 Tuir) e il reddito d’impresa (art.56 Tuir).

Il proponente dovrebbe, inoltre, considerare i redditi sopra citati al netto di plusvalenze, minusvalenze ed evantuali sopravvenienze attive e passive.

Va attenzionato il fatto che la soglia minima di reddito conseguito per partecipare al nuovo istituto ammonta a 2mila euro.

Ma qual è il “fondamento” del Concordato preventivo biennale? Introduciamo, quindi, il concetto della predeterminazione del reddito: il reddito dei periodi d’imposta del biennio viene definito a priori, al fine di rendere più prevedibile e gestibile il pagamento delle imposte dei due esercizi futuri.

I contribuenti interessati devono proporre all’amministrazione finanziaria il futuro andamento presunto dei due anni d’imposta successivi, sia dal punto di vista reddituale sia dal punto di vista del valore della produzione netta.

Questo è possibile tramite il software “Il tuo ISA 2024 CPB”, messo a disposizione dall’ Agenzia delle Entrate. La base di calcolo sarà il risultato Isa del proponente, rivalutate secondo variabili aggiuntive come andamento storico del reddito, settore di appartenenza e variabili relative all’andamento complessivo dell’economia.

REQUISITI E CONDIZIONI DI ACCESSO. Trattandosi di un regime premiale, il concordato preventivo biennale prevede che i contribuenti interessati all’adesione debbano soddisfare diversi requisiti, come avere presentato le dichiarazioni dei redditi relativa ai tre precedenti anni d’imposta, non avere condanne per reati fiscali o societari e non aver contratto debiti tributari superiori a 5mila euro.

Per quanto riguarda i reati, la normativa fa riferimento ai reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto (decreto legislativo 10 marzo 2020, n.74), false comunicazioni sociali (art. 2621 del Codice civile), riciclaggio e autoriciclaggio (art 648-ter e ter 1 Codice penale).

Ne consegue che ad esempio, la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi nei tre anni precedenti, una condanna per reati sopra citati o una posizione morosa verso il fisco escluda dall’accesso al Concordato in questione.

Infine, per quanto riguarda i termini per presentare domanda di adesione, questi coincidono con il termine della presentazione della dichiarazione dei redditi.

BENEFICI DEL CONCORDATO PREVENTIVO BIENNALE. I vantaggi che comporta questa collaborazione spontanea con il Fisco sono vari e, sicuramente, l’accesso al regime Isa premiale rappresenta un plus poiché l’adesione al concordato comporta l’accesso al regime in questione, salvo decadenza a seguito di controlli post adesione.

Altro vantaggio è l’esclusione dagli accertamenti fiscali ordinari per due anni: significa che il soggetto che aderisce al concordato viene automaticamente definito affidabile da parte del Fisco e, dunque, eventuali controlli presuntivi ex art. 39 DPR 600/1973 verranno esclusi se si dovessero riscontrare eventuali irregolarità durante il biennio.

Inoltre, accedendo al Concordato si avranno altre agevolazioni che riguardano principalmente l’innalzamento delle soglie minime per l’apposizione del visto di conformità per la compensazione di crediti Iva, Ires e Irap. Questo comporterebbe un utilizzo di certo più agevole dei crediti tributari.

Tra i benefici più importanti, infine, va segnalato che in caso dell’ottenimento di maggiori redditi effettivi rispetto a quelli concordati, non vi saranno modifiche nel calcolo delle imposte. Si tratta di un notevole incentivo per le partite Iva che, in caso di maggiori incassi rispetto a quanto dichiarato, non vedranno tassate le somme eccedenti. Tuttavia, non vi saranno modifiche in diminuzione anche in caso di reddito effettivo inferiore. Attenzione, però: questo aspetto può essere visto sia come un vantaggio ma anche come una potenziale criticità, a seconda delle circostanze economiche individuali.

Vi è da dire, infatti, che la predeterminazione dei redditi su base predittiva può allontanare il contribuente dal principio di effettività della capacità contributiva, rendendo meno attraente l’adesione al Concordato preventivo biennale.

Inoltre, mantenere gli impegni sui redditi concordati è cruciale per evitare la cessazione del Concordato: il contribuente deve, infatti, impegnarsi nel rispettare i presupposti su cui il concordato preventivo biennale era stato siglato, come ad esempio l’impegno a non omettere versamenti.

Inoltre, pur trasformando l’approccio fiscale da punitivo a cooperativo, il nuovo istituto presenta diversi “pericoli”. Un esempio per tutti: la possibilità di “bloccare” temporaneamente la tassazione dell’impresa può risultare penalizzante, soprattutto se si verificano perdite o eventi straordinari non prevedibili.

CONCLUSIONI. Il Concordato preventivo biennale rappresenta un innovativo strumento di compliance fiscale, progettato per promuovere l’adempimento spontaneo e instaurare un rapporto di fiducia tra Fisco e contribuenti. Pur offrendo numerosi vantaggi, come l’esclusione dagli accertamenti fiscali ordinari e la stabilizzazione delle imposte, presenta anche alcune criticità che potrebbero limitarne l’adozione. Pertanto, la decisione di aderire deve essere ponderata attentamente, considerando sia i potenziali benefici sia le possibili criticità.

 

 

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